Chatta in Sambruson

Dolo è una città e un comune nella provincia di Venezia, Veneto, Italia.È collegata dalla strada provinciale SP26 ed è una delle città della Riviera del Brenta. La crescita della città di Dolo è dovuta al progressivo ridimensionamento della potenza marittima di Venezia, che era storicamente orientata verso la Dalmazia, il Mar Egeo e il Medio Oriente, avvenuta in concomitanza con la caduta dell'impero bizantino, l'espansione islamica e il nuovo apertura di rotte di navigazione verso le Americhe. Di conseguenza Venezia dovette rivolgersi ai suoi nuovi interessi commerciali nell'entroterra.

All'inizio del XV secolo, i documenti testimoniano l'esistenza di un villaggio che, sviluppando, diede origine all'importanza economica del Dolo, sempre legato alla presenza dei suoi mulini ad acqua che raccoglievano il grano dalle vicine terre agricole e quindi macinavano il la farina e l'imbarco in navi da carico trainate da cavalli lungo le rive del canale del Brenta fino alla laguna, da dove proseguivano direttamente fino all'insediamento dell'isola di Venezia. Anche l'acqua potabile veniva trasportata da Dolo al centro di Venezia da navi mercantili con grandi botti riempite direttamente dalle sorgenti del piccolo fiume Seriola. Il territorio fu interessato da imponenti opere idrauliche che portarono alla deviazione del letto principale del fiume Brenta attraverso un canale artificiale con nuove bocche lungo gli approcci marini meridionali del porto di Chioggia, mentre solo una parte del vecchio Brenta sfocia ancora in la laguna vicino alla località di Fusina. Lo scopo di queste opere idrauliche megalitiche era principalmente quello di impedire il progressivo inondazione della laguna da parte delle acque dolci dei fiumi e mantenendo così un alto grado di salinità necessario a rendere possibile la navigazione e l'esistenza stessa di Venezia.

Fino al 1405 la giurisdizione di Dolo era sotto Padova, per poi passare definitivamente sotto il dominio di Venezia. Una barca chiamata Burchiello trasportava i nobili veneziani direttamente in Riviera navigando lungo il fiume Brenta, che era considerato un'estensione naturale del Canal Grande, per trascorrere l'estate nelle loro sontuose ville. Il livello dell'acqua delle vie fluviali navigabili era controllato da un sistema di chiuse che sono oggi ancora visibili nel centro di Dolo, anche se il bacino dell'evoluzione è ora pieno di terra. Un vecchio tavolo di marmo è ancora esposto nelle vicinanze per mostrare le tariffe dei pedaggi per il transito nelle chiuse per ogni tipo di imbarcazione proveniente da o per Padova.

Vicino al bacino, c'è un piccolo cantiere navale, ora dimesso, che era anticamente utilizzato per riparare e riparare le barche prima o dopo aver transitato le chiuse, mentre i laboratori di calafati erano alloggiati tutt'intorno. L'origine del nome di Dolo è alquanto incerta e controverso. Un'ipotesi asserisce che il nome derivi dalla contrazione di "Dandolo", cognome di una nobile famiglia veneziana che diede un doge alla città di Venezia e aveva proprietà qui. Dalle vecchie mappe sembra che il nome della città fosse a volte riportato come "Dollo" che nella lingua arcaica italiana poteva anche significare una torre che fu probabilmente demolita da allora in poi, a meno che non si riferisca al campanile della chiesa che è il più alto nella regione del Veneto, secondo solo al campanile di San Marco a Venezia. Una bella immagine delle antiche serrature di Dolo del pittore veneziano Canaletto è visibile in un museo di Londra.

40015, Bosco
40026, Spazzate Sassatelli

https://en.wikipedia.org/wiki/Dolo